L'ASTUZIA DELL'ISTRICE
la riscossa dei piccoli agricoltori
Pasti a scuola e in ospedale, Il film su Piacenza nel piatto
L’esperienza di Piacenza nell’ambito della ristorazione pubblica è certamente unica e di grande interesse, tanto da diventare un caso di studio nazionale ed Europeo. L’obiettivo del progetto è l’utilizzo di prodotti agroalimentari di
Aziende piacentine, sia per l’approvvigionamento delle mense scolastiche che ospedaliere del Comune capoluogo e di altri 38 comuni della provincia. Ciò contribuisce allo sviluppo del territorio nello specifico quello relativo alle aree cosiddette deboli come l’alta collina e la montagna attraverso gli acquisti da fornitori locali per l’approvvigionamento della ristorazione pubblica. L’argomento è il soggetto del film “L’astuzia dell’istrice” della regista milanese Elda Saccani, già nota per aver realizzato nell’area della media Valnure pellicole sul tema dell’ambiente e dell’agricoltura locale, avvalendosi degli stessi operatori agricoli e cittadini delle zone interessate come attori. Il cortometraggio sarà proiettato al Cinema Le Grazie sabato 3 ottobre alle ore 16:00.
Trenta minuti durante i quali la filmaker mette in evidenza la realtà dei piccoli coltivatori, le fatiche per trarre un reddito da aziende di limitate dimensioni, sempre in lotta con le bizze climatologiche, le avversità fitopatologiche e la selvaggina, che nel corso degli ultimi decenni sono diventati più numerosi a causa dello spopolamento; le coltivazioni portate avanti nel rispetto della salute umana, animale e ambientale e i piccoli coltivatori che sono una gemma di qualità, nel panorama delle produzioni agricole, oltreché esempio di un modello di vita di cui tanto si parla ma spesso non se ne conoscono tribolazioni e difficoltà derivate dalla collocazione dei loro prodotti su mercati fortemente competitivi e con i quali i “piccoli” faticano a misurarsi. Al termine della proiezione è previsto un dibattito al quale interverranno amministratori pubblici, agricoltori e operatori del settore.
Una storia iniziata nel 2002 su iniziativa dell’allora Amministrazione comunale di Piacenza, diventata un esempio virtuoso da seguire tanto da raccogliere l’adesione di 38 comuni e dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, comportando la sostituzione dei prodotti di provenienza nazionale o internazionale con quelli di aziende locali: ortofrutta, latticini (freschi e stagionati), carni (bovini, suine, avicole), prodotti secchi e da forno (farine, pane, pasta, biscotti), trasformati (pomodoro e frutta), generando volumi di prodotto importanti. Nello stesso tempo il sistema agroalimentare locale, per cogliere l’importante occasione di qualificazione e sviluppo, si è impegnato per organizzare e coordinare le produzioni agroalimentari e renderle disponibili secondo le esigenze della ristorazione collettiva.
Per farla breve, oggi sono 7.000 i pasti giornalieri prodotti per le scuole e l’ospedale del comune di Piacenza, 8.000 quelli per le scuole dei 38 comuni della provincia di Piacenza per un totale di 15.000 pasti giornalieri
(3 milioni all’anno). Il volume d’affari generato con la fornitura di prodotti alimentaria alle aziende di ristorazione
supera il milione di euro. Le aziende piacentine (agricoltura, artigianato, industria, trasporti, servizi) coinvolte a vario titolo nel progetto sono circa un centinaio. In quanto alla ricaduta economica locale è facilmente intuibile, gli effetti
sono svariati, anche dal punto di vista ambientale e, soprattutto, si realizza “un mangiare sano”. Maria Vittoria Gazzola TORNA ALLA HOME PAGE