INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI Rivergaro - giovedì 18 agosto: ore 21:30 entrata libera fino ad esaurimento posti #IncontreraiL’uomoDeiTuoiSogni

OGNI 90 SECONDI

 

 storie di pronto soccorso

fra emergenza

e urgenza

 

Documentario. Durata 70’.

 

Il documentario è risultato Primo Classificato - Sezione Tecnica Audiovisiva - Categoria No Profit nella XXVI edizione del Premio MEDIASTARS, un riconoscimento alle migliori idee creative delle agenzie di comunicazione italiane. 

 

Al centro del documentario la medicina di emergenza-urgenza ed i suoi professionisti che, ormai da molto tempo, operano nei Pronto Soccorso d’Italia in un sistema globale di assistenza sanitaria poco aderente alla necessità reali.

 

La pandemia covid19 ha fatto emergere in maniera prepotente tutte le debolezze denunciate negli anni passati dagli addetti ai lavori e la mancanza di visione dei decisori le cui debolezze sono state il dato prepotente emerso soprattutto nella seconda e terza ondata. I professionisti del Pronto Soccorso e del 118 ne hanno pagato in prima persona il caro prezzo bilanciando con il loro lavoro e la loro dedizione tutte le mancanze strutturali. 

Uno sguardo umano e profondo che racconta, forse per la prima volta in Italia, cosa avviene all’interno dei Pronto Soccorso. Da Torino a Lodi, da Civitavecchia a Foligno, da Milano a Ostia, da Reggio Emilia a Orbassano, fino a Catania e Napoli: nei luoghi in cui 24 milioni di persone ogni anno si recano per cercare aiuto.

Un racconto intimo, come ha ricordato la dottoressa Anna Maria Brambilla, direttore dell’Ospedale Sacco: “Che dà voce a tutti i Pronto Soccorso d’Italia, come fossero un unico luogo, che, pur con le immense differenze che ci sono da regione a regione, parla una voce sola: quella della cura, dell’attenzione all’altro, del lavoro di squadra”.

Perché il PS per chi ci lavora è un luogo di vita: “Una famiglia, una fidanzata, la mia casa, quello che ho scelto” sono alcune delle voci ascoltate durante le riprese.

Perché al di là dell’immaginario, spesso carico di preconcetti, questo è realmente il Pronto Soccorso: il luogo in cui le persone cercano risposte ai propri bisogni quando non ci sono più alternative, in momenti di massima fragilità e debolezza. Ciascuno di noi è un potenziale paziente, in ogni dove e sempre perché il PS è l’unica struttura sanitaria aperta 24 ore al giorno 365 gg l’anno con la caratteristica di svolgere anche un ruolo sociale con gli anziani, le vittime di violenza, gli emarginati, le persone sole per le quali spesso rappresenta una sorta di “rifugio”.

“In Italia c’è un’emergenza in Pronto Soccorso ogni 90 secondi” informa il dott. Andrea Fabbri. Le difficoltà legate all’emergenza urgenza sono tante, ma non è l’immediata emergenza a spaventare medici e infermieri, quanto l’attuale stato di crisi legato alle carenze che si sono accumulate nel tempo e che la pandemia ha amplificato ed accelerato.

Come ricorda nel documentario la dottoressa Paola Noto “non sappiamo mai chi entra da quella porta” ogni giorno è diverso dal precedente”. Il dott. Stefano Paglia, direttore del Pronto Soccorso di Lodi e Codogno aggiunge: “È la complessità quotidiana che dobbiamo affrontare, gli aspetti più disparati da gestire, in pochi minuti, spesso pochi secondi dobbiamo fare scelte importanti per la vita di una persona. Per questo sono convinto che se al mondo restasse un solo medico, non potrebbe che essere un medico del Ps”.

 

struttura e regia Davide Demichelis

 

ideazione e direzione creativa Angela Gianotti

 

direttore di fotografia Orazio Truglio

 

musiche originali Fabio Barovero

 

montaggi Alessandro Pardi

 

consulenza scientifica Accademia dei Direttori SIMEU dott. Fabio De Iaco

 

produzione operativa e riprese VARIEGO, Milano, logistica, rapporti con le strutture, organizzazione generale SEGRETERIA NAZIONALE SIMEU, post produzione COMPANY TRAILER, Torino

 

I dati numerici raccontano che ogni anno un terzo dell’intera popolazione italiana passa da un pronto soccorso. Prima della pandemia si registrava un emergenza ogni 90 secondi. Ma sappiamo chi sono i professionisti dell’emergenza-urgenza? Come vivono il loro quotidiano? Quali le difficoltà, le emozioni, le competenze? Cosa significa davvero essere sempre “aperti” al soccorso? Com’è stata l’Italia della pandemia vista con gli occhi di chi ha affrontato il virus, nemico invisibile, dalla primissima linea?

 

La metafora della “fame di ossigeno” dei pazienti covid positivi è in un certo senso quella degli operatori di pronto soccorso nelle loro nuove divise, contro l’accadere di cose mai osservate prima, contro la mancanza di conoscenze di quanto imprevedibile si è trovati ad affrontare e gestire, da sempre in corsa affannosa contro il tempo. Contro la mancanza di letti, attrezzature, spazio, farmaci. Ma tutto questo per i medici e gli infermieri dell’emergenza-urgenza continua a rimanere “casa”, “famiglia”.

 

La SIMEU – società italiana di medicina di emergenza-urgenza - apolitica, apartitica, senza scopo di lucro, si è fatta promotrice di un progetto innovativo per una società scientifica quale è decidendo di sperimentare una nuova modalità di raccolta dati  e racconto circa le reali condizioni di lavoro dei professionisti del pronto soccorso e del 118 attraverso la raccolta di testimonianze e la ripresa di eventi in un documento filmato. I medici e gli infermieri MEU sono stati raggiunti nei loro ambienti di lavoro cristallizzandone la condizione durante la seconda ondata pandemica e nel suo immediato dopo.   TORNA ALLA HOME PAGE