LA BELLA GENTE
Alfredo è un architetto. Susanna una psicologa. Gente di cultura, gente di ampie vedute. Cinquantenni dall'aria giovanile, dalla battuta pronta e lo sguardo intelligente. Vivono a Roma ma trascorrono i fine settimana e parte dell'estate nella loro casa di campagna all'interno di una tenuta privata. Un giorno Susanna, andando in paese, resta colpita da una giovanissima prostituta che viene umiliata e picchiata da un uomo sulla stradina che porta alla statale. In un attimo la vita di Susanna cambia, ha deciso che vuole salvare quella ragazza. Salvarla per salvare i propri ideali.
GENERE: Drammatico
REGIA: Ivano De Matteo
ATTORI: Elio Germano, Monica Guerritore,Antonio Catania, Victoria Larchenko, Iaia Forte, Giorgio Gobbi, Myriam Catania
DURATA: 98 Min
CRITICA: Il più grande pregio del cinema di De Matteo sta nel giudicare la distanza che separa le buone intenzioni di alcuni suoi protagonisti dalle loro opere.
Alfredo e Susanna, lui architetto e lei psicologa che si occupa di donne che hanno subito maltrattamenti, hanno una casa in campagna fuori Roma dove trascorrono alcuni weekend e parte dell'estate. Un giorno Susanna vede una giovane prostituta che subisce le angherie di un uomo ai bordi della statale e decide di aiutarla portandola inizialmente nella casa e successivamente a Roma per garantirle un futuro migliore. Seppure tra molteplici incertezze e nonostante la grettezza di una coppia di amici, tutto sembra procedere per il meglio ma un elemento inatteso provvederà a turbare la pace delle coscienze.
Per il 'nuovo' film di Ivano De Matteo è necessaria una doppia premessa. La prima riguarda l'assurda censura di mercato che fa sì che una sua valida opera datata 2009 giunga solo ora sui nostri schermi dopo essere invece stata vista in giro per il mondo. Occorrevano le prove e i premi di Gli equilibristi e de I nostri ragazzi per sdoganare questo film? Purtroppo sembrerebbe di sì e il 'purtroppo' va sottolineato. L'altra doverosa premessa è relativa al trailer che è più che altro uno spoiler, rivelando anticipatamente alcuni momenti chiave della vicenda. Il che è quanto di più dannoso si possa fare ad un film dell'attore/regista italiano. Perché De Matteo mette in scena personaggi che si rivelano progressivamente con un dosaggio accurato di azioni e prese di posizione spesso produttivamente contraddittorie. Il più grande pregio del suo cinema sta anche nel giudicare la distanza che separa le buone intenzioni di alcuni suoi protagonisti dalle loro opere ma soprattutto nel costringere lo spettatore ad indossare, passo dopo passo, sequenza dopo sequenza, i loro panni e forzarlo a chiedersi cosa farebbe se fosse al posto loro. Non è un'operazione facile ma anche in questo caso si può affermare che è riuscita nell'intento. Perché chi guarda questa 'bella gente' da una posizione progressista non può che aderire all'entusiasmo di Susanna che desidera riscattare la giovanissima Nadya dalla sua condizione di degrado ma nutre anche le iniziali incertezze di Alfredo mentre detesta la brutale insensibilità degli arricchiti vicini di casa con piscina.
I problemi nascono quando si comincia a intravedere come sia tuttora veritiero il detto popolare che afferma che 'la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni'. È su questa che De Matteo ci conduce chiedendoci di confrontarci con la realtà in un film in cui non vengono messi in gioco solo gli agiati e open minded genitori ma anche la generazione dei figli. Con risultati che si possono immaginare. O forse no.TORNA ALLA HOME PAGE