IO SONO ANCORA QUI  martedì 22: ore 18:30 – 21:00 mercoledì 23: ore 21:00 giovedì 24: ore 18:30  #IoSonoAncoraQui

IO SONO ANCORA QUI

 

Io Sono Ancora Qui, il film diretto da Walter Salles, si svolge a Rio de Janeiro, 1971: il Brasile vive nella morsa della dittatura militare. La famiglia Paiva vive nell'unico modo possibile per resistere al clima di oppressione che aleggia sul paese: con ironia e affetto, condividendo la quotidianità con amici e parenti. Ma un giorno, i Paiva si ritrovano vittime di un’azione violenta e arbitraria da parte del governo: Eunice (Fernanda Torres) resta d’improvviso senza suo marito Rubens (Selton Mello), sola e con cinque figli, costretta a reinventarsi per proteggere i suoi cari e disegnare un futuro diverso da quello che la società le prospetta.

Io sono ancora qui, è tratto dall’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva

Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, a National Board, 1 candidatura a Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Goya, a Rotterdam

 

Genere: Biografico, Storico

 

Regia: Walter Salles

 

Attori: Fernanda Montenegro, Fernanda Torres, Selton Mello, Maeve Jinkings, Humberto Carrão, Carla Ribas

 

Durata:136 min

 

Critica: Una donna e le sue figlie vivono a Rio durante gli anni '70 dominati dalla dittatura militare. Walter Salles torna con una storia che racconta il dramma dei desaparecidos dal punto di vista di chi rimase a casa.

Una storia vera di resilienza e trasformazione, di cui Salles offre una declinazione trattenuta e personale.

Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l'incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno.

Il regista Walter Salles era amico dei bambini Paiva e conosceva bene la loro casa. Abituato ai grandi spazi della sua terra, e a dimostrare il proprio talento visivo nella rappresentazione di viaggi e paesaggi, qui si muove per la maggior parte del tempo nello spazio chiuso di quella casa impressa nella memoria, e al limite della strada di fronte e della spiaggia adiacente, ma allo stesso tempo racconta un paesaggio famigliare e affettivo meravigliosamente ampio.

Il film è la storia della donna, Eunice, raccontata nel mémoire dell'unico figlio maschio, Marcelo Rubens Pavia, oggi giornalista e scrittore.

La porta sulle spalle e sul volto l'attrice Fernanda Torres, che si fa contenitore in carne e ossa della dignità della persona reale che rappresenta; ma non è da meno il cast di contorno (le figlie, la domestica). Un mondo che vive e sopravvive a una ferita privata che è anche pubblica, della nazione.

Salles si serve della sua brava interprete principale e di tutta la squadra attoriale per evitare a tutti i costi il melodramma: donna Eunice non cede, non crolla, non urla, piuttosto sorride. Ne esce un film teso e composto, che mira alla testa più che alla pancia.

Ricordare questa vicenda e mettere pubblicamente al bando certe pratiche è necessario perché non continuino a esistere. Ma Ainda estou aqui (Sono ancora qui) non è solo una storia di denuncia o di memoria: è anche un racconto di trasformazione. Giovane e agiata nella Rio della bossa nova e dell'architettura modernista, nella prima parte del film Eunice è una donna che ha tutto: soldi, amore, futuro.

La tragedia che la colpisce ribalta ogni cosa e la costringe a reinventarsi, con una nuova consapevolezza. È qui, in questo terzo atto raccontato più rapidamente e senza sottolineature, il messaggio politico del film, e la ragione per cui prosegue oltre quella che potrebbe apparire la conclusione ideale. Non è solo completezza biografica. Anche se accompagnare il personaggio in età avanzata offre al regista la possibilità di affidare il ruolo a Fernanda Montenegro, ultranovantenne, protagonista di Central do Brasil e dell'inizio del viaggio cinematografico di Salles.

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