
LA VITA DA GRANDI
La Vita da Grandi, il film diretto da Greta Scarano, vede protagonista Irene (Matilda De Angelis), una giovane donna che vive a Roma, lontana dalla città in cui è nata, Rimini, e da un passato che ha cercato di lasciarsi alle spalle. La sua routine viene interrotta quando sua madre le chiede di tornare per qualche giorno e occuparsi del fratello maggiore, Omar (Yuri Tuci), un ragazzo autistico con un sogno ben preciso: diventare indipendente.
Omar non ha alcuna intenzione di dipendere da Irene o da chiunque altro quando i loro genitori non ci saranno più. Ha un piano chiaro per il suo futuro: vuole sposarsi, avere tre figli - perché tre è il numero perfetto - e diventare un cantante rap famoso. Ma per riuscirci, prima di tutto, deve imparare a essere autonomo.
Per Irene, il ritorno a Rimini si trasforma in un viaggio emotivo inatteso. Tra le mura della loro casa d'infanzia, carica di ricordi e sentimenti irrisolti, i due fratelli si ritrovano a condividere giorni intensi. Omar, con la sua determinazione e il suo mondo pieno di regole personali, sfida le certezze di Irene, costringendola a guardare la realtà con occhi nuovi.
Quello che inizia come un compito imposto si trasforma in un'esperienza di crescita per entrambi. Irene diventa la guida di Omar in un percorso di piccole e grandi conquiste: prepararsi da solo, prendere decisioni, affrontare il mondo con sicurezza. Ma, nel farlo, si accorge che anche lei sta imparando qualcosa di fondamentale: crescere non significa solo prendersi responsabilità, ma anche fidarsi, lasciarsi andare e accettare che, a volte, si ha bisogno di qualcuno accanto.
In un viaggio fatto di sorrisi, difficoltà e musica, Irene e Omar scoprono che diventare adulti non è mai un percorso solitario. Perché, in fondo, la vita da grandi si impara insieme.
Genere: Commedia
Regia: Greta Scarano
Attori: Matilda De Angelis, Yuri Tuci, Maria Amelia Monti, Ariella Reggio, Gloria Coco, Paolo Hendel, Adriano Pantaleo, Christian Ginepro, Alessandro Cantalini, Ludovico Zucconi, Tom Karumathy, Lorenzo Gioielli
Durata:96 min
Critica: Il film, ispirato alla storia vera di Margherita e Damiano Tercon, segna l'esordio nella regia dell'attrice Greta Scarano e l'esordio come attore di Yuri Tuci, che interpreta Omar.
“Mia sorella mi rompe le balle” di Margherita Tercon e Damiano Tercon edito da Mondadori
Ha dichiarato la regista del film, “Quando ho intercettato la storia di Damiano e Margherita Tercon ne sono rimasta letteralmente folgorata: ho sentito che aveva un enorme potenziale emotivo e ho immediatamente pensato che l’avrei voluta raccontare come regista. Pur non avendo un fratello con disabilità, sono cresciuta in una famiglia disfunzionale (come moltissime persone), cosa che mi ha fatto empatizzare da subito con la famiglia protagonista del film e penso che chiunque, pur non vivendo la specifica condizione della disabilità, possa ritrovare un pezzetto di sé nelle dinamiche del film.
Vorrei che il pubblico comprendesse il punto di vista di Irene, una “sibling” destinata a fare la caregiver del fratello, che cresce con la missione di dover disturbare il meno possibile i genitori impegnati ad accudire il figlio con disabilità. Vorrei che emergesse forte e chiaro anche il punto di vista di Omar: il suo modo di vedere il mondo e le difficoltà di vivere con una disabilità e con il continuo confronto con una sorella “normale”.
Nel film viene affrontata la questione della disabilità, ma per me era fondamentale che non fagocitasse tutto il racconto, esattamente come per il protagonista, la cui disabilità è solo una delle tante caratteristiche che lo definiscono come persona.
Abbiamo trattato temi come quello dell’accudimento di persone con disabilità e il tema del “dopo di noi” che tormenta le famiglie che vivono questa condizione, cercando di affrontarli con delicatezza, ma allo stesso tempo con grande franchezza; la stessa franchezza che caratterizza il rapporto tra i due fratelli, cosa che rende il racconto genuino e privo di qualsiasi forma di retorica.
Abbiamo preso Yuri Tuci per interpretare il protagonista del nostro film non perché sia un uomo autistico, ma perché è un attore formidabile. Sono stata ipnotizzata dal suo carisma mentre lo osservavo nel suo monologo teatrale Out is Me e ho capito che avrebbe potuto davvero interpretare un ruolo molto distante dalla sua personalità grazie agli strumenti che negli anni di teatro è riuscito ad affinare, uniti naturalmente al suo enorme talento.” Greta Scarano TORNA ALLA HOME PAGE