MODÌ - Tre Giorni sulle Ali della Follia  Prima Nazionale giovedì 21, venerdì 22, sabato 23, domenica 24: ore 21:00 sabato 30, domenica 1: ore 18:30 #Modì #ModìIlFilm #ModiTreGiornisulleAlidellaFollia

MODI'

Tre Giorni

sulle Ali della Follia

 

Modi - Tre Giorni sulle Ali della Follia, film diretto da Johnny Depp, è incentrato sulla vita dell'artista Amedeo Modigliani, interpretato da Riccardo Scamarcio, pittore e scultore italiano noto soprattutto per la sua tecnica ritrattistica, caratterizzata dal volti dallo sguardo spento e colli affusolati. In particolare, il film si concentra sulle 72 ore, forse, più turbolente della vita di Modì, mentre fugge dalla polizia a Parigi. In questo frangente l'artista vorrebbe abbandonare la capitale francese, dove ha trascorso buona parte della sua vita, ma i suoi amici e compagni bohémien, tra cui gli artisti Maurice Utrillo e Chaïm Soutine (Bruno Gouery e Ryan McParland) e la sua musa, nonché amante, Beatrice Hastings (Antonia Desplat), lo convincono a restare e a non abbandonare la sua carriera.

Nonostante la crisi artistica che Modì sta attraversando, durante la quale si percepisce come un fallimento, decide di chiedere consiglio al mercante d'arte Léopold Zborowski (Stephen Graham) e non immagina che quelle 48 ore culmineranno in un momento che cambierà per sempre la sua vita e la sua reputazione: l'incontro con il collezionista d'arte Maurice Gangnat (Al Pacino).

Nel cast del film troviamo anche Luisa Ranieri nei panni della cuoca e modella Rosalia Tobia.

 

Genere: Drammatico, Biografico

 

Regia: Johnny Depp

 

Attori: Riccardo Scamarcio, Luisa Ranieri, Al Pacino, Bruno Gouery, Antonia Desplat, Benjamin Lavernhe, Ryan McParland, Stephen Graham, Sally Phillips, Eva-Jane Willis, Jamie Wilson, Kat Fairaway, G. Maximilian Zarou, Hugo Nicolau, Eddie Loodmer-Elliott

 

Durata: 110 min

 

Critica: Il regista Johnny Depp cerca soluzioni rischiose e dirige un film sorprendente.

Quello che affascina dello sguardo di Depp è la ricerca di un’innocenza minacciata ad ogni passo dai cattivi maestri, di un bisogno di purezza, di risolvere la complessità in un calice di autentico piacere. Uno sguardo vagabondo che si rivolge innanzitutto agli umiliati, alle persone guardate con sospetto, alle vittime di una società che si permette di emettere un giudizio fatto soltanto di insolenza, incapace di vedere qualcosa che brilla in profondità sconosciute.

Parigi, 1916. Amedeo Modigliani, dopo aver distrutto la vetrina del Caffè Le Dome di Parigi è in fuga. Da quel momento, nel corso di tre giornate, cominciano le sue incredibili avventure. Vorrebbe lasciare la città ma a trattenerlo sono i suoi colleghi Maurice Utrillo e Chaim Soutine, che ritrova nella locanda gestita da Rosalie che spesso gli fa credito e la sua musa e amante Beatrice che però non lo soccorre quando sta scappando dai poliziotti e ha una mano ferita perché sta scrivendo un articolo. Il suo amico Leopold Zborowski, mercante d'arte, lo illude che le sue opere possono essere vendute e che il celebre collezionista americano Maurice Gangnat le considera interessanti. Sarà proprio con lui che avrà un incontro determinante nel corso di una notte piena di incontri e allucinazioni in una città segnata devastata dai bombardamenti, la morte e i feriti della Prima Guerra Mondiale.

Basato sulla pièce teatrale "Modigliani" di Dennis McIntyre, Modi. Tre giorni sulle ali della follia segna il ritorno alla regia di Johnny Depp a venticinque anni da Il coraggioso.

Come il suo primo lungometraggio, anche questo suo nuovo film è un altro viaggio verso l'autodistruzione ed è attraversato anche dalle frequenti ombre della morte come nelle immagini dei soldati mutilati della Grande Guerra e nelle visioni dell'artista delle maschere a forma di becco dei medici della peste. I momenti in cui l'artista livornese si trova faccia a faccia con le sue proiezioni mentali già mostrano la mano di Depp regista che, come nel suo esordio, cerca le soluzioni meno scontate e anche più rischiose, ma evidenziano anche il coraggio di un cinema che sa osare, anche nel suo essere scoordinato, con esibiti richiami verso l'opera di Emir Kusturica sia nell'utilizzo danzante della colonna sonora di Sacha Puttnam sia nella deformazione delle figure di Utrillo e Soutine.

Modi. Tre giorni sulle ali della follia non è il classico biopic. Anzi non lo è per niente. Lo sguardo di Depp si stacca del tutto dalle alcune delle precedenti versioni cinematografiche come Montparnasse di Jacques Becker e I colori dell'anima di Mick Davis in cui l'artista è stato interpretato rispettivamente da Gérard Philipe e Andy Garcia. La dannazione e il gesto della creazione, sicuramente presenti, sono comunque in secondo piano. Sotto questo aspetto anche le tonalità che Riccardo Scamarcio ha dato al pittore e scultore livornese appaiono differenti da quelle con cui ha portato sullo schermo Caravaggio nel film diretto da Michele Placido.

Innanzitutto, Modigliani potrebbe essere una versione di Depp attore che ha, a sua volta, regalato a Scamarcio le chiavi giuste per renderlo imprevedibile e leggero, quasi danzante, come si vede nella scena d'apertura da 'cappa e spada' in cui salta sui tavoli e combatte con una baguette oppure anche in quelle accelerazioni da comiche del muto in bianco e nero. Poi trova nelle sue allucinazioni l'anima del personaggio soprattutto nella scena in cui è solo in strada e si crea un cortocircuito con il passato nel momento in cui il suo gesto di mettere la giacca sulla spalla è lo stesso di un flashback/visione da bambino a Livorno.

Infine c'è il legame fisico con le sue opere come quello con una sua testa che si rifiuta di vendere a Gangnat in un dialogo lungo, teso ed efficace, quasi da 'film di mafia' con il collezionista interpretato da Al Pacino. Malgrado qualche eccesso nella recitazione in lingua, tra inglese e italiano, Modi. Tre giorni sulle ali della follia è un film sorprendente e avvincente. Forse solo Johnny Depp lo poteva girare così. 

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