THE LAST SHOWGIRL  venerdì 18, sabato 19, domenica 20: ore 21:00 lunedì 21: ore 16:30 - 21:00 mercoledì 23: ore 16:30 - 18:30 #TheLastShowgirl

THE LAST SHOWGIRL

 

Un’incredibile storia di resilienza, strass e piume, con protagonista un’inedita Pamela Anderson, nominata ai Golden Globe 2025 come miglior attrice in un film drammatico e acclamata dalla critica di tutto il mondo per la sua performance toccante e rivoluzionaria. In The Last Showgirl interpreta Shelly, l’iconica showgirl di Las Vegas che dopo 30 anni di attività, quando il suo storico spettacolo chiude bruscamente, deve ripensare il suo futuro e affrontare le scelte del passato. Il premio Oscar®️ Jamie Lee Curtis affianca Pamela Anderson con un’interpretazione brillante e unica nel ruolo della migliore amica di Shelly. Nel cast anche Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd nei panni della figlia. La colonna sonora contiene una canzone originale Beautiful That Way, cantata dalla superstar del pop Miley Cyrus. Il brano è prodotto dal candidato Oscar®️ Andrew Wyatt e scritto da Wyatt, Cyrus e Lykke Li e ha ottenuto la candidatura come Miglior Canzone ai Golden Globe 2025.

 

Genere: Drammatico

 

Regia: Gia Coppola

 

Attori: Pamela Anderson, Kiernan Shipka, Brenda Song, Billie Lourd, Jamie Lee Curtis, Dave Bautista, John Clofine, Jason Schwartzman

 

Durata:89 min

 

Critica: Uno sguardo armato di tenerezza e coraggio su una città-spettacolo dal ventre molle.

Shelly Gardner era una leggenda a Las Vegas, la star dello spettacolo Le Razzle Dazzle nato negli anni Ottanta. Ma ora lo show sta per chiudere definitivamente, per lasciare il posto ad un circo. Come potrà Shelly, che conosce solo il Razzle Dazzle per cui si esibisce da sempre, guadagnarsi da vivere altrove? E che ne sarà delle sue aspirazioni artistiche, ancora ben presenti nel suo immaginario personale? Per di più Shelly ha affidato sua figlia Hannah ad una famiglia-ospite che risiede a Tucson, e ora la ragazza non la chiama più mamma, poiché porta in sé il risentimento sordo per essere stata abbandonata in nome delle luci del varietà e dei lustrini che adornando il corpo (discinto) delle ballerine di Las Vegas. È valsa la pena per Shelly rinunciare a sua figlia e a una vita normale, con la pensione e l'assicurazione sanitaria, per quel mondo che ora la lascia senza soldi e senza futuro?

A metà strada fra Tournée di Mathieu Amalric e The Wrestler di Darren Aronofsky, The Last Showgirl si addentra nel ventre molle di una città-spettacolo.

Il film racconta una serie di figure femminili - non solo Shelly, anche la cameriera dei casinò Annette (una Jamie Lee Curtis totalmente "cringe" e totalmente priva di ego) o la giovane soubrette che vede in Shelly una madre putativa perché la sua l'ha ripudiata - e una figura maschile - il malinconico manager Eddie (Dave Bautista): tutte comparse in un universo di finzione che le luci del giorno rivelano nel suo squallore, ma quelle della notte fanno brillare come un diamante (farlocco).

Grande protagonista è Pamela Anderson in un ruolo metacinematografico: la ricordiamo come la bagnina più desiderata della serie Baywatch e la ritroviamo 57enne ancora bellissima ma sfiorita, un pallido ricordo della star che è stata tanto nella vita quanto nella finzione. Per Anderson (come per Mickey Rourke in The Wrestler) questo film è un ritorno alla celebrità, e una dimostrazione della propria abilità di interprete, disposta anche a mostrare cicatrici reali. Il mondo di Shelly è esposto nella sua crudeltà e pochezza, ma per lei è tutto, e il film coraggiosamente non le chiede di "redimersi", o di rinnegare il suo desiderio di primeggiare in palcoscenico, di "sentirsi guardata e bella", e di inseguire i suoi sogni anche a discapito di una figlia, comunque amata.

Laddove Anderson è stata candidata a premi importanti (e Aronofsky con The Wrestler ha vinto il Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia), la regia di Gia Coppola è stata ampiamente sottovalutata. Coppola, anche sceneggatrice, segue la sua protagonista e le sue amiche con tenerezza e rispetto, spesso armata di camera a mano per riprodurre la concitazione caotica dello show business, e riflette una morbidezza di sguardo mai stucchevole, sentimentale o condiscendente, filtrando i colori estremi di Las Vegas in modo radicalmente diverso rispetto alla palette di Sean Baker.

Il suo universo ai margini si mostra con maggiore poesia anche nello squallore, anela a una eleganza "francese", e mantiene un'insopprimibile dignità muliebre. Coppola fa sue le lezioni del cinema indipendente americano (compreso quella di John Cassavetes) e francese per raccontare un mondo parallelo a quello finora inquadrato da sguardi maschili, e non è un caso che riesca a trasformare persino un maschio Alfa come Bautista in un tenerissimo maschio...Zeta.

The Last Showgirl racconta, fra le altre cose, la paura di invecchiare, che per una donna significa spesso scomparire agli occhi degli altri, e la necessità femminile di giustificarsi continuamente per ciò che si è, ciò che si desidera, e il modo in cui ci si presenta al mondo. E racconta che ci sono strade senza ritorno che costringono ad andare avanti alla cieca, perdendo ali e lustrini, speranze e illusioni.

Anche il commento sonoro del film è degno di nota: dal rumore sinistro che ricorda le pale di un elicottero alle hit anni Ottanta che preconizzavano il declino delle loro icone, secondo quella "total eclipse" cantata amaramente da Bonnie Tyler.  

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